Capitolo 13

Jacky! Vi ricordate? Jacky é la mamma della piccola Pamela.

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Senza preavviso una sera arriva Kevin nell’appartamento di Peter dove si trova davanti la sua ex fidanzata. E senza tanti saluti altro si rivolge a lei…

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Kevin: Sera, Jacky, devo parlarti!
Jacky: Cosa vuoi qua? Non sono in vena di vederti e di discutere con te a quest’ora, perché non hai portato anche Pamela?
Kevin: È tardi per la bambina, Pamela ha una vita regolare e fra poco deve andare a dormire, sono venuto per chiederti se finalmente possiamo sciogliere il nostro fidanzamento.
Jacky: Ah si? Cosi non mi farai piú vedere mia figlia?

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Kevin: Non ho mai detto che non la vedrai piú, dipende da tutto da come ti comporterai nel futuro!

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Jacky: Come devo comportarmi per fare felice il signorino qui presente?
Kevin: Non serve fare l’arrogante con me, sai benissimo a cosa mi riferisco! A me non importa con chi vai a letto o cosa fai della tua vita, ma per il bene di Pamela, che non voglio che un giorno quando sará a scuola con gli altri bambini si dovrá vergognare di una madre svergognata.
Jacky: Ma tu chi cavolo credi di essere a dare a me della svergognata?
Kevin: Non sono nessuno, sono solamente il padre della nostra splendida bambina, in confronto a te che non ti sei mai interessata a tua figlia!

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Jacky: Ma vaffan……
Kevin: Basta! Non aggiungere altro, ti tolgo la promessa di matrimonio cosi potrai amare e andare a letto con chi ti pare.
Jacky: Kevin, sei veramente un bastardo!
Kevin: E tu cosa sei? Una piccola squaldrina, che si fa….. lasciamo stare, non mi abbasso ai tuoi livelli. Povero Peter, spero che gli rimani fedele almeno per un pó.
Jacky: Non sono affari che ti riguardano.

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Kevin: Lo so, era solo per dire, comunque ti auguro tutta la felicitá e spero che cambierai, che crescerai e che un giorno capirai cosa vuol dire crescere un figlio.
Jacky: Ma posso vederla ogni tanto la mia bambina?

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Kevin: Forse, dipende tutto da come ti ho giá detto prima.
Jacky: Non puoi farmi questo, ho bisogno di vederla.

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Kevin: Certo, quando sarai guarita dalla tua ossessione di fare sesso ovunque.
Jacky: No, no, noooo, non è giusto!

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Kevin: Vedo che sei poco ragionevole, meglio che vado c’è qualcuno di piú importante che mi aspetta a casa.
Jacky: Ciao Kevin, e …scusami.

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Kevin: Ciao Jacky, posso farne a meno delle tue scusa! Addio.

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Kevin pensa…

Finalmente mi sono liberata di quella squaldrina, peró furba la signorina, voleva tenermi legato a lei per poter avere la possibilitá di vedere Pamela quanto le faceva comodo o meglio detto quando si ricordava di avere una figlia. Eh no mia cara, la piccola è stata affidata a me e tu avrai la possibilitá di vederla non prima che lo decida io, o Pamela stesso.
Divertiti con chi ti pare, quando arriverá il momento sará Pamela a decidere se vuole avere a che fare con te. Auguri Jacky e povero Peter mi fa veramente pena.


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Jacky rimasta sola con Peter…

Jacky: Amore, sono finalmente libera dal fidanzamento ora possiamo fidanzarci noi due tranquillamente.
Peter: Era ora sono contento amore.

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Peter: È da tempo che volevo chiederti se vuoi, se ti va di diventare mia moglie.

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Jacky: Davvero?
Peter: Si amore, sto bene con te e ho il desiderio di farti felice, ma mi devi promettere che non andrai piú con nessun’altro.
Jacky: Te lo prometto!

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Povero Peter, lui ci crede veramente e gli dona l’anello di fidanzamento…

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Jacky: Ohhhh, è fantastico, grazie amore, ti prometto di esserti fedele e amare solo te.

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Peter: Grazie amore, ti amo tantissimo e faremo tanti bambini insieme.

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Kevin contentissimo ritorna a casa per dare subito la bella notizia a Tanja.

Tanja: Veramente ha ceduto cosi in fretta?
Kevin: Si tesoro, ora sono libero.

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Kevin: Ora diamo la bella notizia ai miei e poi appena prendo la mia paga ti faró un bellissimo anello per il nostro fidanzamento.
Tanja: Ma non c’è bisogno , dobbiamo cambiare casa non ci sono tanti soldi.
Kevin: Tu non ti devi preoccupare per questo.

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Kevin: Adesso peró dobbiamo pensare a Pam, la mia piccola ha giá mangiato?
Tanja: Sí, le ho preparato una pastina con il formaggino, vedendo che stavi tardando ho pensato che sia giusto farla mangiare.
Kevin: Grazie amore, tu si che sei una brava mammina.

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Kevin: Ok tesoruccio del papá ti leggo un capitolo della tua favola e poi si va a nanna.
Pamela: Papá, papá.
Kevin: Sí tesoro, sono il tuo papá e ti voglio tanto tanto bene.
Pamela: Papá be ne - Hi hi

Kevin come ogni sera legge un paio di pagine della favola preferita di Pamela prima che lei poi va a dormire.

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Intanto Tanja è in vasca e pensa…

Che felice che sono finalmente, il mio amore è tutto per me. Sono veramente fortunata di aver incontrato un ragazzo cosi speciale. Sará stata la mamma che mi voleva proteggere dal cielo e mi ha fatto conoscere Kevin? Comunque sia Kevin sta riuscendo a farmi dimenticare tutto quello che ho passato con quel uomo bestia di Paul.
Amo Kevin piú della mia vita e nessuno mai dovrá piu dividerci.
Mamma mi manchi cosi tanto e grazie che mi sei stata accanto nei momenti piú peggiori della mia vita, spero solo che Papá non stia soffrendo tanto la solitudine nel carcere, ma gli sta bene, se lo merita cosi almeno capisce quanto dolore ho dovuto soffrire per colpa della sua vigliaccheria.



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Anche se prima eri un padre meraviglioso ma hai sbagliato ad avere troppa fiducia nelle persone sbagliate, spero che sia una lezione per il tuo futuro.
Kevin, lui si che merita tutto il mio amore, è un padre formidabile e cercheró di essere una buona madre per sua figlia. Ti amo Kevin.


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Tanja porta la piccola Pamela a dare la buonanotte alla nonna e al nonno. Il mattino dopo fanno colazione insieme e Kevin le comunica ai suoi genitori che la sera prima era andato da Jacky per farsi scogliere la promessa di matrimonio che lui le aveva dato.

Jennifer: Sono contenta che ti sei liberata di quella ragazza, anche se mi dispiace per la piccola, vero Francesco?
Francesco: Sí, era ora, aver a che fare con una come quella, no grazie, non mi andava per niente bene, e poi per la piccola ci siamo noi che ci pensiamo non è da sola e poi Tanja è dolcissima sará sicuramente una brava madre per la piccola, ci sa fare anche se è ancora molto giovane, ma dal suo cuore esce tanto amore per la bimba che veramente Pamela non ha bisogno di stare con la sua madre naturale.

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Jennifer: Hai ragione amore, chissá quanti guai ci avrebbe portata in casa quella poco di buono.
Francesco: Siamo contenti cosi, basta parlare di lei.
Kevin: Papá, hai ragione, cerchiamo di dimenticare quella ragazza, anche se sará difficile, essendo la madre di mia figlia.

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Arriva Marco con la bambina appena svegliata…


Marco: Buongiorno a tutti, qui c’è una piccola monellina che ha fame e stava reclamando dal suo lettino.
Kevin:: Buongiorno, grazie Marco, volevo farla dormire ancora tranquilla, ma vuol dire che avrá sentito che il suo adorato papá sta per uscire.
Pamela: Papá—be—ne
Kevin: Anche io te ne voglio di bene, tanto tanto.

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Tanja: Buongiorno la nostra principessina giá sveglia? Il tuo papá ora deve andare a sbrigare delle cose e poi deve andare a lavorare, ci penso io a te.
Pamela: Papp aaa, vojo mangiare, mamma?
Tanja: Sí amore, ora ti do la pappina, ti voglio bene lo sai? Sí saró la tua mamma.

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Dopo un paio di giorni la piccola famigliola saluta Francesco

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e Jennifer

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per andare a vivere nell loro appartamento.

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L’avvocato Bertrand arriva al carcere di Porto Alegre dove da piú di 6 mesi risiede paul Mendoces.

Il Ten. Bruce McQuire vuole sapere chi sta cercando e l’Avvocato si presenta come l’Avvocato difensore del Signor Paul Mendoces.

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Ten. McQuire lo accompagna alla cella di Paul.

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Bertrand vede per la prima volta il volto di Paul anche se ha in mano gia tutta la pratica del suo caso. Guardando in faccia il detenuto capisce perché Stella è cosi appassionata di aiutare quest’uomo.

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Ten. McQuire: Avvocato, le faccio presente che dovrei rimanere presente come testimone a questo suo colloquio tra lei ed il detenuto.
Avv. Bertrand:Tenente, capisco che deve stare presente, ma si fidi, non c’è ne bisogno, sono qui per sentire le accuse e quello che ha da raccontarmi il Signor Mendoces.
Ten. McQuire: Va bene, se lo dice lei, ma comunque se ha bisogno di qualcosa mi chiami tranquillamente.
Avv. Bertrand: Va bene, la ringrazio.

E nel frattempo Paul pensa…

Ma togliti dalle scatole, testa di cazzo!


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I due uomini si salutano, si presentano e poi Bertrand inizia a fargli delle domande….


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Avv. Bertrand: Allora mi dica Signor Mendoces, tutte le accuse a suo carico sono vere, oppure ci sono alcuni punti delle accuse che non sono reali?

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Paul: Ammetto che tutto quello di cui vengo accusato è vero.

E con tono sarcastico gli dice….

Paul: Ci sarebbe anche altro come dice il Tenente, peró non sono riusciti a trovarne le prove.

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Bertrand ne rimane perplesso perché trovare una linea di difesa per poter far assolvere o almeno fare applicare a Paul una pena lieve è quasi infattibile, visto tutti i reati che ha commesso.

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Allora Paul vedendo che L’Avvocato si trova in pensiero, gli suggerisce…

Paul: Non é che sarebbe possibile tentare di mostrare che tutto quello che ho commesso deriva soltanto da uno stato di follia e quindi invocare lo stato di infermitá mentale cosi non posso essere condannato?

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Avv. Bertrand: Si potrebbe tentare, peró visto lo svolgimento dei fatti e dei reati da lei commessi sará difficile che si riesca a farla passare come persona che non fosse in grado di intendere e di volere.
Paul: Tutto è realizzabile e ho le possibilitá economiche e sia le conoscenze giuste per poter cercare di mettere in scena il mio squilibrio mentale.

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Paul: Oltretutto sarebbe anche piú facile per poter sparire da qui.
Avv. Bertrand: Lei è effettivamente folle, dovró occuparmi per un bel pó sul suo caso e ragionare bene come risolvere la sua situazione.

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Avv. Bertrand: Signor Mendoces, devo andare adesso, che ho ancora altri casi da risolvere. Ci vedremo presto!
Paul: Bene, Signor Avvocato, l’aspetto con ansia.

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Mentre Bertrand esce dalla cella pensa….


Come posso mettere in scena davanti al giudice il suo stato di infermitá mentale?


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Fine capitolo 13

continua