12. Capitolo
Vediamo come se la sta passando Paulo nel carcere
Il suo unico e fisso pensiero é..
Deve pagare! Quel maledetto deve pagare per ció che mi ha fatto , ci sará una cosa che lo potrá rovinare per il resto della sua vita, mmmm ma si, certo so bene cosa potrebbe rovinare la sua reputazione!
“Jana”! La nostra cara amica, dei nostri giovani anni,
da sempre innamorata del mio carissimo fottuto amico John.
Lei peró era mia, apparteneva solamente a me, la mia schiavetta del cuore personale.
Lei, …era bella, giovane e gli uomini la desideravano
e lei era la mia fonte di profitto
i clienti facevano la fila per passare delle ore meravigliosi con lei
anche io spesso e volentieri mi intrattenevo con lei, era troppo brava e faceva gioire alla grande,
Jana sapeva fare bene il suo mestiere e io ero fuori di me, molto meglio che Regine.
Ma purtroppo avevo un amico che aveva perso la testa per lei per via delle sue immense poppe, e lei ne era anche tanto innamorata, questo a me disturbava tantissimo.
Detestavo vederli insieme, si mostrarono troppo interessati l’uno con l’altro e io avevo tanto terrore che lui me la portasse via.
Passarono notti e giorni insieme e io non riuscivo a fare niente per cambiare questa condizione, lui …John era mio amico e agli amici ho sempre dato tutto anche la mia fiducia.
Ne parlai anche con lui, ma lui non mi diede ascolto, disse che era innamorato pazzamente di lei.
Gli feci delle scenate di “uomo geloso”, ma lui ci rise su, dicendomi che sono meschino, che come amico dovrei dividerla con lui.
Ogni volta che sapevo che ..lui…era con …lei… le facevo delle sceneggiate di gelosia, discutevamo di brutto, affermandole che se non avrebbe fatto fine a questa storia l’avrei mandata dal mio cosiddetto “amico” quello cattivo che come vi ricordate era quello che aveva anche in possesso Jennifer, quello che terrorizzava tutte le donne che si trovarono da lui, il capo dei magnacci del Texas.
E cosi per Jana sarebbe finita la bella vita.
La facevo piangere di continuo, lei piangeva tantissimo ma io ero senza cuore, la offendevo di continuo, le dicevo tante parole cattive su di lei per ferirla e per farla dimenticare John le parlavo male di lui.
Ma tutto ció non cambiava la situazione, lei si vedeva di nascosto con lui, senza dare minimamente ascolto alle mie intimidazioni.
L’unica vera amica in tutte le donne che mi hanno circondato gli ultimi anni è lei, “Regine”, lei si che è come un cane fedele al suo padrone per tutta la vita.
Anche per te, mio caro genero arriverá il giorno della mia vendetta.
Mi hai tradito in casa mia, ti avevo accolto come un figlio e hai mi hai preso in giro , hai fatto una cosa che non dovevi mai permetterti di fare, metterti contro di me, come anche quel fesso di poliziotto, si è fatto mettere le corna davanti al naso e continua a fare il coglione per aiutare “mia moglie”, ma non ha capito che lei è la MIA DONNA per sempre?! Lui doveva solo sparire dalla sua testa e dalla nostra vita e lei sarebbe ancora con me!
Carry, mia dolce bambina, spero che un giorno riuscirai a perdonarmi, non volevo fare del male alla tua mamma, ma è colpa sua, lei mi ha costretto a reagire in quel modo con la sua fottuttissima gelosia ha cancellato tutto il nostro rapporto, faceva la “Signora”, aveva la serva in casa, non doveva fare un bel niente. Solamente essere “bella” per me, esaudire i miei desideri, non le mancava niente, una casa bella, il mare, il lusso, i regali, tutto lei aveva ricevuto tutto il mio cuore tutto il mio amore, eppure…voleva scappare di nuovo come tanti anni fa quando tu eri piccola.
Perció ho cercato di fermarla e di farla ragionare stava aspettando nostro figlio, non volevo perdere un altro figlio solo perché lei è pazza.
Tanja e tu? Che fine hai fatto? Cosa stai facendo ora dove ti sarai cacciata? Ora sei sola tuo padre si trova anche qui con me e dovrá stare per un pó di tempo. Devo parlare con Regine chissá cosa stará facendo ora quel mio dolce fiorellino, una ragazza come lei è difficile trovarla, non voglio perderla, appena usciró da qui la metterò in casa con me e fará quello che per anni ha fatto Jana, la mia schiava personale.
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Trixi dopo un nottata piena di lavoro torna a casa strafinita.
Appena entra in casa, squilla il telefono e lei un pó seccata pensa…
Ma possibile che non faccio in tempo a mettere piede in casa che subito mi cercano?
Non posso accontentare 24 ore su 24 tutti gli uomini della cittá, lasciatemi respirare un pó, uff!
Decide peró ugualmente di rispondere al telefono.
Trixi: Pronto?
All’ltra parte è Paul che la sta chiamando e lui con voce triste e rauca le dice…
Paul: Trixi, ciao, devo parlarti.
Trixi: Ciao Paul, che bello sentirti, come stai?
Paul: Va tutto bene, sono peró molto triste, ma non fa niente. Volevo dirti che non c’è la faccio piú a stare rinchiuso qui dentro, ho bisogno di uscire, di vivere non posso piú aspettare.
Trixi: Smettila Paul! Stella sta facendo di tutto, ma devi stare calmo, ci sará un processo e fino ad allora devi pazientarti.
Paul: Si certo, aspetto e spero! Comunque quando vieni a trovarmi? Ti desidero!
Trixi: Verró appena ho un momento libero, dovró disdire tutti gli appuntamenti di questa settimana? Secondo te come vivo? Mi servono quei soldi!
Paul: Ti pago io, per i soldi non devi preoccuparti.
Trixi: Ok Paul, vedo cosa posso fare,
Trixi: Ora peró ti devo salutare che faccio un bagno un piccolo riposino e poi di nuovo al lavoro.
Paul: Ok ciao bella, a presto.
Trixi entra in vasca pensando come e quando andare a trovare Paul…
e pensa….
È strana la vita, era da anni che non lo sentivo piú. Ed ora sembra che non ne puó piú fare a meno di me, mah… che strano effetto fa delle volte il carcere.
Vorrei proprio sapere perché ci tiene tanto a stare in contatto con me. Chissá come andrá a finire questa storia?
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Paul ancora perso nei suoi ricordi, pensa alla sua adorata DoraMey, quando lei era ancora una ragazzina.
Perché l'ho fatta soffrire cosi tanto, era la mia donna , la donna dei miei sogni, eravamo cosi felici, lei, un piccolo fiore nella sua tenera etá.
Ci divertivamo tantissimo, era la piú bella cosa che mi sia sopraggiunta a quei tempi.
Giocavamo come dei bambini felici, con i cuscini, con la neve, ogni momento insieme a lei era bello indimenticabile.
E quando facevamo l’amore, riusciva a darmi tanta soddisfazione, il mio corpo in contatto con il suo corpo perfetto era da far perdere la testa ad ognuno.
Anche il mio amico ci avrebbe provato volentieri con lei, ma sapeva che era di mia proprietá personale, perció non mi chiese mai, di poterla avere per i suoi sporchi comodi.
Come ho potuto essere cosi cretino e farle tanto male al mio piccolo angioletto, lei è sempre stata innamorata di me ed io invece le facevo del male, fino ad oggi l’ho sempre fatta soffrire.
Che idiota, che coglione che sono stato!
Fine cap.12
continua
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